Festival del Centenario
Verso Argo
Teatro greco di Siracusa
16 aprile 2014
Testo drammaturgico di Eva Cantarella, regia di Manuel Giliberti, impianto scenico da un’idea di Arnaldo Pomodoro, costumi Rosa Lorusso, musiche Antonio Di Pofi, movimenti Serena Cartìa
Con
Mita Medici (Elena), Lucia Sardo (Ecuba), Evelyn Famà (Cassandra), Deborah Lentini (Andromaca), Luchino Giordana (Taltibio), Massimo Cimaglia (Menelao), Simonetta Cartìa (Prima Corifea), Francesca Pulvirenti (Seconda Corifea), Giammarco Silotti (Astianatte)
Coro delle Troiane e Ombre dei Guerrieri Troiani: Allievi Accademia d’Arte del Dramma Antico Siracusa
Teatro greco pieno ad accogliere, nel giorno del Centenario, il primo spettacolo della stagione Verso Argo con la regia di Manuel Giliberti. Sulla scena, oltre ai 23 allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico, Lucia Sardo nel ruolo di Ecuba, regina troiana che nella riscrittura di Eva Cantarella rivive il dramma della perdita totale della propria esistenza, come madre, regina e moglie. Mita Medici nel ruolo di Elena, donna bella e grande seduttrice che affronta Menelao (Massimo Cimaglia). Su questi due personaggi l’autrice, la grecista Eva Cantarella, ha ritagliato due ruoli moderni e, al tempo stesso, classici. Belle e appassionanti anche le altre due interpreti, Cassandra (Evelyn Famà) e Andromaca (Deborah Lentini). La prima, struggente in una follia che la porterà alla schiavitù di Agamennone e la seconda straziante nell’accettare la morte del figlio Astianatte. Sulla scena anche Luchino Giordana nel ruolo di Taltibio, Simonetta Cartia e Francesca Pulvirenti (prima e seconda corifea), il giovane Gianmarco Silotti in quello di Astianatte.
“Ho scelto delle attrici – commenta il regista Giliberti – paradigma del personaggio che interpretano, volevo che coincidessero le loro visioni con quelle dei personaggi. Due figure, Ecuba e Elena, opposte. Elena, Mita Medici, è un potentissimo vento la cui stessa esistenza causa effetti reali , Ecuba, Lucia Sardo, è come una “madre terra”. Il loro scontro è fortissimo ma mai gridato sulla scena. In modo diverso, Cassandra e Andromaca, invece, rappresentano la percezione del dolore e il diritto alla sofferenza” Sulla scena alla fine dello spettacolo anche l’autrice del testo.
Nel primo pomeriggio la prima tappa di Piazza Archimede che ha visto partecipe una delle grandi interpreti del teatro Italiano, Paola Gassman (Profetessa in Coefore/Eumenidi), legata all’INDA attraverso il Premio Eschilo d’Oro assegnato per la prima volta al padre, Vittorio Gassman, nel 1960 e, lo scorso anno, al marito Ugo Pagliai. A lei l’onore di accendere il primo tripode dopo la lettura di stralci del Morning Post dell’aprile 1914.
La seconda tappa a Palazzo Greco dove i maratoneti della LILT (Lega Italiana della Lotta contro i Tumori) hanno lasciato la scena ai giovani allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico.
Quindi, ultimo e terzo passaggio, al Teatro Greco dove altri due grandi interpreti della scena, Piera Degli Esposti (Atena in Coefore/Eumenidi) e Ugo Pagliai (Apollo in Coefore/Eumenidi). “ Lieve turbamento, contentezza profonda – ha ricordato l’attrice dalle righe del Times del tempo – miraggio… addormentiamoci e sogniamo Siracusa greca, affollata di miti e di leggende” sancendo quello che da cento anni accade al Teatro greco di Siracusa.